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Ma vi siete letti i titoli delle songs che compongono questo dischetto? Già da se sono qualcosa da Bibbia del Rock'n'Roll, se poi prendete in visione pure il sessualissimo artwork, che sembra affermare la supremazia incontrastata delle ragazze di colore in affari di letto, allora presto capirete che i The Dead Kings sono solamente nati per farvi passare bei momenti di svacco! Forse un pò sessisti, forse un pò razzisti, o solamente inclini al divertimento più sfrenato e celebroleso da sostanze pericolose. La fun-raw-sexual band è nata nel 1999; provenienti da Charlotte nel North Carolina, i tre nasty boys sfornano nel 2002 questo loro secondo full-lenght e tramite il loro sito ufficiale ci istruiscono su quali siano le bands con le quali sono cresciuti e che amano, ovvero: Kiss, Motorhead, Ramones, Misfits, Twisted Sister, Motley Crue, Alice Cooper, Sex Pistols, ed altre ancora. In effetti le loro songs, sembrano misturare una matrice metallica, proveniente sia dallo sleaze 80's che dal più canonico heavy metal, soprattutto a livello di guitar riffing, con un cantato marcio e depravato di matrice rock'n'roll e punk. Ascoltando questo "For All Those Hot Black Chicks", si può apprezzare un numero elevatissimo di influenze, che nel loro misturarsi, danno alla luce un pregevole esempio di quello che è cattivo, depravato e fetente; componenti, che se non lo avete ancora capito, il creatore di The Rock Explosion apprezza! Si parte con la composizione del numero telefonico destinato alle "Hot Black Chicks": chitarroni di stampo heavy nella vecchia tradizione Judas Priest, Sir Williams che esterna trash style grazie alla propria voce al vetriolo e ritornelli anthemici profondamente 80's, sono le componenti vincenti della opener. Si passa quindi a "She's Drama Queen", munita di iniziali speed kills vocals che ricordano "Freewheel Burning" e di successive aperture punky. Con "Call Me The Punisher", si torna a rockeggiare pesantemente mediante un'incandescente up-tempo in stile Nashville Pussy, spezzato da un guitar work solista da urlo! Via ancora con "Caught In The Friendzone" fra metal e psycho garage e con l'attacco apportato dalla veloce "Happy Pills". Ac/Dc, Kiss e follia fuoriescono da "One More Dance", mentre "These Lines" sorprende con il suo intro atmosferico, prima di lasciare spazio ad un'efferatezza ritmica dal sapore Slayeriano e a un intermezzo Maideniano! "Cadillac Joe" e "Bastards Breed Bastards" vanno a ripescare il rock'n'roll più primordiale, mentre il punto più alto del lavoro si raggiunge con le successive "Banged Up" e "Eat Shits & Die You Scumfuck". Due tracks che sicuramente piaceranno sia a rockers, che metalheads, che punkers! Ed in chiusura c'è ancora tempo per "It's Not Cool", versione arrabiata di qualcosa fra Ramones e Kiss, nonchè per i lunghi dialoghi di "The Wrath Of Beetlejuice"! I The Dead Kings sono dei pazzi, e noi di The Rock Explosion maneggiamo follia ed esplosivo, tutti i giorni! Come potrebbero non piacerci? Recensione realizzata da Bruno Rossi |
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